Tecnopolo Bologna

Al via il cantiere del Tecnopolo di Bologna

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Martedì 19 maggio 2015 ore 14.00 – Regione Emilia-Romagna
Conferenza stampa “Al via la Conferenza dei Servizi: a breve i bandi per i lavori di realizzazione dei primi due lotti”

Il contesto regionale
In Regione almeno 26.000 persone sono impiegate in attività di ricerca e sviluppo, di cui la maggior parte in aziende manifatturiere. Attualmente la Regione Emilia-Romagna spende circa il 1,6% del proprio PIL in azioni di finanziamento sia pubblico che privato alla ricerca (secondi solo alla Regione Piemonte): l’obiettivo per i prossimi anni è di superare la soglia del 2%.
Gli investimenti in R&D della Regione sono iniziati molti anni fa, consentendo di attivare la Rete Alta Tecnologia (coordinata da ASTER) che conta ad oggi 88 laboratori accreditati (sia pubblici che privati).
Partendo da questi numeri e tenendo fisso l’obiettivo del 2% in R&D, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di accelerare sulla realizzazione del Tecnopolo di Bologna.

L’opera
Nel maggio 2012 è stato indetto un concorso internazionale di progettazione a cui ha partecipato anche lo studio GMP risultandone vincitore. Lo studio von Gerkan Marg & Partner (www.gmp-architekten.de) ha sede principale ad Amburgo ed è stato l’ideatore del polo fieristico e del Palazzo dei Congressi a Rimini.
A distanza di 3 anni, il 20 maggio 2015 partirà la Conferenza dei Servizi per la realizzazione dei primi interventi nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi di via Stalingrado a Bologna. Entro 100 giorni dall’avvio della Conferenza dovranno essere acquisite tutte le autorizzazioni necessarie per dare il via alla gara di appalto (da concludersi entro la primavera 2016). A quel punto saranno necessari altri 3 anni per la realizzazione delle opere (consegna prevista per il 2019).
L’area da recuperare e riqualificare è di oltre 100.000 m2, suddivisi in un primo stralcio di circa 40.000 (Lotto 1 e Lotto 2) e un secondo più ampio da 60.000.
Per la realizzazione del Tecnopolo di Bologna la Regione ha già stanziato a bilancio 2015 circa 60 milioni di euro, a cui vanno aggiunti altri 11 milioni in project financing.
Sarà la società in house della Regione, la Finanziaria Bologna Metropolitana, a coordinare le attività tecniche ed amministrative dell’intero progetto.

Fasi e procedure di realizzazione del progetto 
Nel primo stralcio dei lavori, il Tecnopolo sarà la casa per:
– T3LAB, consorzio tra l’Università di Bologna e Unindustria Bologna specializzato in elettronica, informatica, visione e sensoristica
– Università di Bologna, che si insedierà inizialmente con il laboratorio sull’edilizia
– Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR) che trasferirà il nuovo Dipartimento RIT – Rizzoli Innovazione Tecnologica, articolato in 6 unità di ricerca negli ambiti della medicina rigenerativa e la ricostruzione tissutale in ambito muscolo-scheletrico, dei materiali biocompatibili e delle nano-biotecnologie, della bioingegneria e della bio-informatica clinica
– ENEA porterà tutta la struttura di ricerca presente in Regione, ad eccezione delle sedi di Faenza e del Brasimone, ed in particolare i 4 laboratori legati alla Rete Alta Tecnologia riguardanti l’efficienza energetica, l’ambiente, la tracciabilità dei materiali e l’interoperabilità.
– ASTER, società di coordinamento dell’intera Rete Alta Tecnologia regionale
– LEPIDA S.p.A., società regionale che coordina l’Agenda Digitale e l’implementazione della banda larga e ultra larga
– ALMACUBE, incubatore dell’Università di Bologna
– la Protezione Civile
– ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente
Nel secondo stralcio dei lavori, da 60.000 m2, la sfida sarà nel coinvolgere altre strutture (pubbliche e private) a trasferirsi presso il Tecnopolo.

Il Tecnopolo sarà un luogo in cui le imprese potranno ricercare il proprio partner scientifico, in cui ricercatori, tecnici delle imprese e imprenditori hi-tech potranno divenire una grande comunità di innovatori, specialmente per alcune delle industrie del futuro: le scienze della vita, l’ambiente, l’energia.

Il progetto architettonico
Il progetto dello studio GMP si contraddistingue per il rispetto delle architetture progettate da Pier Luigi Nervi e del carattere industriale del luogo. Gli edifici più significativi vengono mantenuti nella loro integrità, adeguata alle nuove esigenze funzionali e tecnologiche, integrandone i volumi con nuove edificazioni coerenti con l’insieme. Nel ripensare le destinazioni, l’accessibilità e i percorsi è stata data particolare importanza alla progettazione delle aree esterne e del verde: tutti i percorsi interni sono pedonali, la piazza centrale si configura come luogo di incontro e scambio e tutte le zone scoperte percorsi, cortili e margini – sono caratterizzate da aree verdi di diverso tipo.
Particolare attenzione è stata posta al progetto del verde e, in questo ambito, alle relazioni dell’area con le aree circostanti. La sede della Manifattura Tabacchi, testimonianza storica di un passato industriale, diventa luogo ideale di incontro tra natura e cultura e da questo incontro/processo di contaminazione, ha origine il progetto del paesaggio che mira a costituire un luogo identitario e di nuova generazione, chiamato a dar risposta al paradigma del rapporto tra i cittadini e gli spazi del paesaggio urbano contemporaneo.
Il cuore pubblico del progetto sono le piazze d’ingresso, la piazza della ciminiera e la piazza degli aceri, pensate come luogo di massima relazione interna, su cui affacciano i principali servizi del Tecnopolo e da cui partono verso l’esterno quattro direttrici che organizzano il quartiere: a sud verso la Bolognina; a est verso il futuro “Parco della Creatività” e verso la Fiera; a nord oltre la tangenziale verso il quartiere Corticella e a ovest verso la zona dell’Arcoveggio.

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